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Nel luglio del 1953 tre soci salgono la Nord del Viso, sono i fratelli Lorenzo e Carlo Berardo e Manna Giovanni. Una salita laboriosa sia per eventi imprevedibili, ma anche per il riverente timore che l'impresa eccezionale incute, un duro bivacco, principi di congelamento, un exploit di grande valore per questi dilettanti.
L'attività sociale inizia a spingersi nella lontana Val d'Aosta, non dimentichiamo che l'autostrada di la a venire. Sono gli anni della ricostruzione del paese, e con le magre risorse dei soci i turni settimanali all'ormai confortevole rifugio Savigliano restano l'unico modo di fare e far fare alla famiglia delle vacanze in montagna.
Savigliano un paese perso nella pianura, ma vanta un suo giornale, il Saviglianese, che fino dall'inizio è il portavoce del CAI, queste informazioni che sto riportando sono possibili grazie ai suoi articoli, raccolti ed elaborati da Lorenzo Prandi uno dei protagonisti da sempre della vita della nostra sezione.
< fratelli Lorenzo e Carlo Berardo
Giovedì 5 giugno 1958 Carlo e Renzo Berardo di 31 e 29 anni con Renato Alloa di 29 anni precipitano dall'Uja di S. Lucia sopra Entracque, una tragedia immane, i fratelli Berardo dai tempi della salita alla Nord del Viso hanno compiuto grandi progressi, che considerate le loro disponibilità economiche e di tempo sono rilevantissimi. Le vie sul Viso di Vallanta, all'Auto Vallonasso, al Parias Coupà, alle Rocce di Viso e alle Meano sono ancora valida testimonianza della loro capacità di scelta e realizzazione,Renato Alloa era una figura di punta tra le migliori in azione sulle Cozie.
<Renato Alloa
Nell'aprile del 1962 viene lanciata l'idea di costruire un bivacco in memoria dei caduti in montagna della sezione, ai quali purtroppo si aggiunto nel 1959 II giovane Aldo Botto perito in seguito alla caduta in un crepaccio sul M. Bianco. Il bivacco, che ora per brevità chiamiamo solo Frat.Berardo, sorgerà a 2710 m. sul versante meridionale delle Rocce di Viso dove sarà inaugurato nel luglio del 1965. E'II risultato della tenacia del soci e simpatizzanti che non si limiteranno a raccogliere fondi, ma faranno molto lavoro volontario, donazione di materiali e "corvees" di trasporto, presidente Bernardo Chiavassa in testa.
<Aldo Botto